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Significato nascosto della malattia e
valore del sintomo
La malattia racchiude in se un significato che va ben oltre
il disagio e la sofferenza umana che ne consegue. Essa,
ovviamente, viene combattuta con tutti i mezzi e tutte le
armi a disposizione. Armi che si affinano giorno dopo
giorno, divenendo sempre più sofisticate ed efficaci. Certo
sono stati fatti passi da giganti nello scoprire nuove
molecole farmacologicamente attive e nuovi mezzi
tecnologicamente validi per vincere questa battaglia contro
la malattia, che è iniziata da quando l’uomo è nato in
questo universo. Se analizziamo i risultati ottenuti
dall’uomo, in questo campo di battaglia ( tuttora in corso)
potremmo senz’altro dire che la medicina ( che si basa sul
principio di eliminare ogni forma di sintomo o malessere
causato dalla malattia), sta vincendo questa grande
battaglia. La vita media dell’individuo si è allungata,
attualmente è di circa 80 anni ( per le femmine = 82 per i
maschi= 78), la qualità di vita è migliorata ( tutti
possiedono un frigorifero, televisione, auto ecc.), c’è cibo
a sufficienza ( almeno nelle realtà tecnologicamente
avanzate dell’occidente), alcune malattie sono scomparse (
lebbra, vaiolo, poliomielite,ecc.). Quindi da questo punto
di vista sembra che l’uomo abbia imboccato la strada giusta.
Ma è realmente così? Perché se lo è, vuol dire che le
malattie stanno scomparendo e lo stato di salute (
intendendo per salute quello stato di benessere non solo
fisico ma anche psichico dell’individuo), dell’umanità
migliora sempre più. Purtroppo bisogna convenire che non è
proprio così che stanno le cose. E’ vero che l’uomo vive di
più e ha a disposizione cibo a sufficienza e che certe
malattie sono state effettivamente debellate, ma guardiamo
anche l’altra faccia della medaglia. Sono comparse nuove
malattie che assumono i caratteri di una vera pandemia come
ad es. l’AIDS, sono emerse nuove forme di malattie
oncologiche che stanno sempre di più affollando le varie
aree mediche ospedaliere. Le tossicodipendenze, un tempo
quasi inesistenti, attualmente sono divenute una vera
emergenza trai giovani per non parlare poi dei disagi di
varie malattie psicologiche ( ansia, fobie, attacchi di
panico, depressione, disturbi dell’alimentazione quali
bulimia, anoressia ecc. ecc.) che stanno assumendo
proporzioni incontrollabili. Con ciò non si vuole
assolutamente disconoscere il grande merito della medicina
di contribuire a migliorare lo stato di benessere dell’uomo
e di trovare sempre nuove soluzioni alle più disparate
affezioni. Però è indubbio che attualmente la medicina ha
perso il carattere di possedere il rimedio globale e si è
sempre più divisa nelle varie branche specialistiche, settorializzando il corpo umano, perdendo di vista in tal
modo, l’unicità e l’indivisibilità dell’essere umano.. Il
fatto di dividere il corpo umano in branche sempre più
specialistiche ha fatto perdere all’individuo
l’inscindibilità corpo - mente considerando le varie parti
dell’organismo non più facente parte di un unico sistema
indivisibile.
Allo stato quindi la scienza medica purtroppo ha perso il
carattere di considerare l’uomo nella sua globalità e di
conseguenza il suo rimedio è rivolto a quella parte del
corpo o della mente dove il sintomo si presenta. Il rimedio
che dovrebbe essere olistico si limita a curare quella parte
del corpo malata considerandola isolata dal resto
dell’individuo. Ritornando al discorso iniziale del
significato della malattia e quindi del sintomo bisogna
incominciare a considerare la malattia come parte integrante
di un sistema omeostatico che ha il solo scopo di mantenere
l’equilibrio mente (psiche) – corpo . In questo grande
sistema, la malattia coinvolgendo il corpo o la psiche
rappresenta la esteriorizzazione di un eventuale squilibrio
avvenuto a monte, nella coscienza dell’individuo che è parte
integrante della sua mente. Facciamo un esempio pratico. Una
donna sposata viene in terapia per un dolore gastrico, che
si presenta soprattutto la sera. Questo dolore non gli
permette di avere rapporti sessuali con il marito. È stata
sottoposta a tutti gli esami possibili ( compreso la
gastroscopia) con l’uso di vari farmaci antiacidi per lenire
il dolore ma senza risultato. Ha usato diversi trattamenti
farmacologici, con risultati parziali e temporanei.
Cerchiamo adesso di scoprire il significato nascosto di
questo sintomo. Da un anamnesi accurata è stato accertato
che il sintomo si era presentato quando il figlio
maggiorenne, avendo litigato con il padre andò via di casa
per vivere da solo. La madre era molto legata a lui e dava
la responsabilità del suo allontanamento al marito che si
era comportato troppo brutalmente a suo giudizio. Il sintomo
rappresentava inconsciamente, una sorta di punizione da
parte della donna nei confronti del marito ( in questo modo
lui non poteva avere rapporti sessuali). Naturalmente
convocando anche il marito in terapia e convincendolo a far
rientrare il figlio a casa e dopo aver fatto qualche seduta
di ipnositerapia per l’ansia alla donna, il sintomo
scomparve. Il sintomo quindi rappresenta non solo un disagio
ed una sofferenza, ma vuole dirci qualcosa che la coscienza
non riesce a decifrare. Per questo motivo la psicoterapia
Ericksoniana parte dal presupposto che ogni individuo
possiede in se le potenzialità per superare certe difficoltà
che si presentano durante la nostra esistenza. Possono
essere difficoltà legate temporaneamente ad ostacoli di
natura psicologica ( disadattamento, , mancanza di fiducia
in se stessi, ansie, paure, ecc.) che col tempo possono dare
origine a psicopatologie ancora più gravi, quali ad es.
depressioni, fobie , attacchi di panico, malattie
psicosomatiche ecc. Oppure patologie che possono interessare
più specificamente la parte organica dell’individuo, è il
caso ad es. di malattie dermatologiche (psoriasi,vitiligine,
acne , verruche, ecc), ma anche altre patologie gravi che si
manifestano con segni di grande sofferenza fisica e psichica
come la rettocolite ulcerosa (malattia infiammatoria cronica
intestinale) o il Morbo di Crhon. In tutti questi casi
l’individuo, in seguito a grossi traumi psichici, per lo più
di origine familiare, sociale o lavorativo, creando le
condizioni di grave stress psicofisico provoca uno
squilibrio mente – corpo che innesca un meccanismo che porta
inevitabilmente alla manifestazione della malattia.
Attraverso la psicoterapia Ericksoniana e grazie alla
ipnositerapia il soggetto viene messo nelle condizioni di
recuperare le proprie risorse interne di “autoguarigione” e
soprattutto di utilizzarle, ricreando così le condizioni di
equilibrio che esistevano prima della manifestazione della
malattia. Tutte queste malattie migliorano sicuramente
attraverso questo tipo di terapia, addirittura alcune di
esse vanno incontro a guarigione completa.
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